di GIOVANNI GAGLIARDI
Il grande artista aveva 88 anni. Alla fine degli anni 50 con Tom Jobim rivoluzionò la musica popolare del Brasile. Brani come ‘Desafinado‘, ‘Garota de Ipanema‘, ‘Samba de uma nota só‘, ‘Maria Ninguém‘, ‘Saudade da Bahia‘, ‘Rosa Morena‘ sono diventati degli standard mondiali
La musica brasiliana e mondiale perde un genio. A 88 anni è morto João Gilberto, uno dei padri della bossa nova. Il grande musicista è morto nella sua casa di Rio de Janeiro. Lo ha annunciato il figlio Marcelo Gilberto con un post su Facebook.
João Gilberto Prado Pereira de Oliveira, questo il vero nome di João Gilberto, con Antônio Carlos Jobim, Vinícius de Moraes e Carlos Lyra, alla fine degli anni 50 rivoluzionò la musica popolare del suo Paese creando un genere inimitabile, sia per la parte cantata che per la parte musicale, grazie alla sua ossessione di cercare un nuovo modo di suonare la chitarra, al punto da concentrarsi unicamente su di essa, anche a costo di isolarsi dal mondo. E la sua caparbietà proverbiale gli permise di creare, esattamente 60 anni fa, un disco clamoroso, Chega de saudade, del 1959, considerato da tutti l’album che ha gettato i semi della bossa nova.
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Joao Gilberto in una foto del luglio 1978 a New York (ap)
Nel 1976 fu la volta di The best of two worlds, in collaborazione con la cantante Miúcha, (sorella di Chico Buarque), che era diventata la seconda moglie di Gilberto nell’aprile del 1965. Amoroso uscì nel 1977 con l’orchestrazione di Claus Ogerman, che aveva fornito un suono simile alle registrazioni strumentali di Jobim verso la fine degli anni sessanta e all’inizio degli anni settanta. Come era stato per tutti gli album di Gilberto, anche questo conteneva principalmente composizioni di Jobim, mescolate con i più vecchi samba e melodie nordamericane degli anni quaranta. Nel 1980 fu prodotto Brazil, nel quale Gilberto collaborò con Gilberto Gil, Caetano Veloso e Maria Bethânia, che verso la fine degli anni Sessanta avevano fondato il movimento Tropicalia che aveva fuso la bossa nova con il rock.
João, prodotto nel 1991, aveva una particolarità insolita: la mancanza di qualunque composizione di Jobim, mentre erano presenti brani di Veloso e di compositori in lingua spagnola. Le canzoni lanciate da Tom Jobim e João Gilberto come Desafinado, Garota de Ipanema, Samba de uma nota só, Maria Ninguém (di Carlos Lyra), Saudade da Bahia, Rosa Morena, (le ultime due prese dal repertorio del musicista e cantante brasiliano Dorival Caymmi) e molte altre, diventarono (e sono tuttora) veri standard e resero la bossa nova uno dei generi più in voga negli anni sessanta influenzando tutta la musica mondiale. Di João Gilberto Miles Davis disse che avrebbe potuto suonare bene anche leggendo un elenco telefonico, mentre per Caetano Veloso, João Gilberto è meglio del silenzio.
La sua vita
Sesto dei sette figli di un commerciante benestante, Joao Gilberto (nome d’arte di Joao Gilberto Prado Pereira de Oliveira), era nato nel 1931 a Jazeiro, nello Stato di Bahia, nel nord-est del Brasile. Joazinho, il piccolo Joao, come era chiamato in famiglia e poi tra gli amici e i colleghi, comincia a suonare la chitarra da autodidatta a 14 anni. A 18 si trasferisce a Salvador de Bahia, dove si esibisce sulle onde di alcune radio locali, e l’anno dopo a Rio, dove fonda il gruppo Garotos de Lua. Nel 1957 suona in un disco di Elizeth Cardoso, Concao do Amor Demais, composto da Tom Jobin e Vinicius de Moraes.
Vent’anni negli Stati Uniti
A partire dal 1962 vive per vent’anni a New York – con l’intermezzo di un biennio in Messico – dove lavora ancora con Jobim e con jazzisti come il sassofonista Stan Getz. L’album Getz/Gilberto, con la canzone Garota de Ipanema cantata dalla prima moglie di Gilberto, Astrud, riscuote un immenso successo. Ma gli costa anche il divorzio, perché Astrud lo lascia proprio per il jazzista americano. La Bossa Nova conquisterà il pubblico di tutto il mondo quando Frank Sinatra canterà nel 1967 Girl of Ipanema, versione in inglese del brano più famoso.
Le liti in famiglia
Joao Gilberto ha concluso la sua vita in solitudine e in miseria, in seguito ad una disputa che ha visto opposti da un lato i suoi figli Bebel e Marcelo e dall’altro l’ultima moglie, Claudia Faissol, di 40 anni più giovane di lui, da cui viveva separato.