Beauty Brasile; Gian Andrea Positano Cosmetica Italia

Gian Andrea Positano Responsabile centro studi di Cosmetica Italia. Come centro studi elaborano  i dati, fanno ricerche, raccolgono statistiche ma soprattutto cercano di essere aderenti alla situazione economica che ci circonda.

Ovviamente dobbiamo tenere conto della crisi energetica che è ancora in corso che sta condizionando l’intera economia europea. Dal febbraio 2020 da quando è iniziata la pandemia in Italia, abbiamo notato che nel totale di tutti i prodotti c’è stato un crollo del 58% nel aprile 2020, mentre nell’igiene corpo che erano i prodotti più proposti per rispettare le nuove norme di igiene, sicurezza e prevenzione non ha avuto un andamento negativo nonostante la grande crisi. Da gennaio 2021 la situazione si inverte, da una profonda crisi arriviamo addirittura ad aprile 2021 con una fortissima espansione. Quindi possiamo osservare un rimbalzo avvenuto un anno e due mesi dopo la grande crisi dovuta dal lockdown fino ad arrivare ai giorni nostri con una significativa ripresa con una crescita di oltre 5% che è superiore all’andamento positivo che avevamo prima della crisi della pandemia.

Le aziende italiane per 57,2% hanno investito sull’E-commerce quando prima della pandemia le aziende non rispondevano che stavano investendo nell’E-commerce per effetto della crisi.

Abbiamo chiesto alle nostre aziende quando si ritornerà alla normalità, il 57,4% ha risposto nel corso del 2022, il 35,7% dice che è già avvenuta, il 7,1% ha risposto a partire dal 2023 e il 5% dice che non ci sarà più un ritorno alla normalità. (Questa statistica è stata fatta a dicembre del 2021 quando ancora non c’era la crisi energetica dovuta dal conflitto Russia-Ucraina). 

Grazie alla SWOT analisi possiamo raccontare quali sono i punti di forza, debolezze, opportunità e minacce che sono nate in questi mesi. Sotto il punto di vista della forza c’è la capacità di conoscere la clientela e il fortissimo investimento in ricerca e sviluppo. Le debolezze che sono state osservate sono la difficoltà di avere dei lotti di pianificazione, la difficoltà di sviluppare attività promozionali e la difficoltà di ricorrere all’autofinanziamento. Per quanto riguarda le opportunità sono la possibilità di ripensare ad un modello di business, abbiamo maggior investimenti su mercati esteri e sono aumentate tanto le fusione le acquisizioni e le attività di partnership fra. Aziende. Invece per quanto riguarda le minacce abbiamo i costi di energia, costo delle materie prime e la rimodulazione della clientela.

Parlando di Brasile e delle esportazioni italiane in Brasile, nel 2021 sono stati esportati 13,7 milioni di euro di cosmetici con una variazione significativa rispetto al 2020 perché è del 63%. Se confrontiamo il 2021 con il 2019 abbiamo una ripresa molto importante di oltre 30 punti percentuali. In Europa l’Italia è il terzo paese dopo Germania e Francia come valore di mercato.

Abbiamo fatto fare una ricerca importante dove si vede che il 55% dei consumatori ha voglia di provare di persona, il 36% ha voglia di andare nei negozi per verificare il prodotto e il 34% piace girare in negozio alla ricerca di qualcosa di nuovo, nonostante la digitalizzazione dei consumi, c’è un consumatore che ha voglia di fisicità, di ritorno ad un certo tipo di abitudine  che si era persa.

La ricerca dice che il 66% dei consumatori durante la pandemia hanno cambiato il modo di fare acquisti a seguito della pandemia, 88% dei consumatori che continueranno a rivedere il proprio comportamento di acquisto nel 2022.

La enorme differenza fra le due generazioni, dei millenials e della generazione Z, la generazione Z è molto attenta agli ingredienti e ai concetti di sostenibilità, cosa che non hanno ancora fatto intendere da parte dei Millennials che sono attenti allo skin care e sono molto attenti alle recensioni. La generazione Z è interessata a come una azienda racconta il proprio prodotto invece i millennials sono più interessati al singolo prodotto alla pubblicità e le recensioni.

l’89% dei consumatori pensa che i brand dovrebbero comunicare. Se i loro prodotti sono etici e sostenibili, invece il 94% dei consumatori ritiene fondamentale l’onestà e la trasparenza in merito agli ingredienti del prodotto, quindi possiamo dire che è stata accelerata la sensibilità dei consumatori nei confronti della sostenibilità in questi ultimi due anni.

Cosa resterà dopo la pandemia? L’E-commerce integrato in un concetto di omnicanalità, l’afflusso a punti vendita specialisti di categoria, la polarizzazione dei consumi o strategie promozionali, l’attenzione alla cura e pulizia personale e la crescita dei piccoli attori e dei piccoli distributori specializzati.  

Riassunto di; Giorgio Minni  – European School of Economics Milano

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