Uno spaccato sull’economia brasiliana del 2021

L’incertezza è elevata e sarà un anno di grande volatilità ma anche di ripresa e crescita. Per le aziende che vogliono cogliere opportunità il Brasile offre certamente un interessante costo-opportunità, complice anche il cambio molto favorevole agli investimenti, oltre che un mercato di sbocco gigantesco

di Graziano Messana, CEO di GM venture e Presidente della camera di commercio di San Paolo

Ogni paese segue sfide diverse per il 2021, legate anche agli aspetti dimensionali o culturali, ma alla fine dobbiamo un po’ tutti imparare a convivere con gli effetti della pandemia. Cambiamenti del virus, ritorni di focolai dovuti a disattenzioni occorse durante le ferie o problemi logistici legati all’applicazione del vaccino.

 Da un punto di vista economico l’anno è iniziato con prospettive molto diverse sui versanti asiatici, europei e delle Americhe. Le attenzioni innegabili verso le misure recentemente varate negli Stati Uniti impattano evidentemente tutti ma anche i consumi della Cina hanno un peso importante nella bilancia del trade internazionale.

In Brasile la tempesta del primo semestre 2020 è stata bilanciata già da un esuberante attività economica nell’ultimo trimestre dell’anno in cui per esempio il boom delle quotazioni in borsa (27 IPO nel 2020) è stato un record battuto solo nel 2010 (anno però in cui da sola la Petrobras, la ENI italiana, fece una capitalizzazione da 120 miliardi di R$). E ancora nel primo semestre di quest’anno si attendono altre 40 quotazioni secondo i dati ufficiali della AMBIMA (Associazione Mercati Finanziari Brasiliana).

Nonostante i challenge sulle riforme strutturali le grandi istituzioni bancarie sono ottimiste sull’economia brasiliana per il 2021. Le più ottimiste come Morgan Stanley, Goldman Sachs o Credit Suisse prevedono una crescita del PIL superiore al 4% e un recupero dello scenario economico. Ma anche le due più grandi banche brasiliane, Itau e Bradesco prevedono dati simili unitamente ad una inflazione sulla fascia del 3,5-4% e un cambio R$-USD di 5 a fine 2021. I tassi di interesse, che hanno raggiunto il minimo storico in assoluto, potranno salire un po’ ma non arriveranno a fine 2021 oltre il 3,0 ed il 4,0%. Questo ha favorito e favorirà ancora una espansione nel settore immobiliare durante tutto l’anno.

È immaginabile che, come in tutti gli altri paesi del mondo, in Brasile gli aiuti emergenziali termineranno ma la politica monetaria continuerà con una fase di espansione e la riapertura economica sarà decisiva per espandere l’offerta di posti di lavoro che, in combinazione con l’utilizzo di parte dei risparmi formati dalle classi medie e alte durante la pandemia, porterà ad una crescita positiva.

Il settore dei servizi dovrebbe continuare come l’ultimo del ciclo di ripresa, ma darà anche segnali favorevoli negli ultimi mesi, soprattutto in quelli forniti alle famiglie, il segmento più colpito dalle misure di distanziamento sociale. Altro aiuto significativo dello scenario 2021 può venire dei progressi significativi nell’agenda della riforma fiscale, il paese ha bisogno di un regime fiscale credibile a medio termine, e della dinamica dei conti pubblici. Il mantenimento del tetto di spesa segue come premessa fondamentale che, se non confermata, porterà a una configurazione molto diversa dello scenario auspicato.

La ripresa sarà aiutata anche dall’ambiente esterno. La crescita dell’Asia, l’aumento dei prezzi delle commodities, l’aspettativa di pacchetti di stimoli da parte degli Stati Uniti e dell’Europa e la diminuzione dei livelli di rischio con l’avvio delle campagne di vaccinazione hanno aumentato l’appetito per gli asset dei paesi emergenti e su questa linea il Brasile si è riuscito a distaccare attraendo rapidamente gli investimenti esteri già dallo scorso novembre. L’inflazione nel 2021, a sua volta, sarà il risultato di queste forze.

È necessario riconoscere una certa eterogeneità nella ripresa dell’economia. Da un lato, vi è una chiara pressione nel settore dei beni, un forte aumento dell’uso della capacità installata, pressioni sui prezzi all’ingrosso e scorte al minimo storico. D’altro canto, anche scommettendo su una ripresa più forte dell’occupazione, il tasso di disoccupazione difficilmente consentirà un’ampia diffusione dell’inflazione, soprattutto perché la ripresa del settore dei servizi tende ad iniziare gradualmente. Questi sono argomenti che portano la proiezione dell’inflazione per il 2021 dal 3,5% al 4,3%, secondo le principali istituzioni. Le sfide non sono certo piccole, il grado di incertezza è elevato e sarà un anno di grande volatilità ma anche di ripresa e crescita. Per le aziende italiane e straniere che vogliono cogliere opportunità il Brasile offre certamente un interessante costo-opportunità, complice anche il cambio molto favorevole agli investimenti, oltre che un mercato di sbocco gigantesco. Non è un caso che tutte le grandi imprese italiane presenti hanno confermato i loro piani di espansione sul paese.

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